In genere il coworking è associato alle grandi città, ma anche le periferie si muovono verso questa direzione
con più di 20.000 spazi di coworking a livello globale, il boom della nascita di questi nuovi spazi nell’ultimo decennio è associato alle grandi città. Per esempio, Berlino, Melbourne e Seattle hanno registrato un aumento costante del 20% di questi nuovi spazi di lavoro. Nonostante la recessione del Covid-19, questo settore è in costante crescita. A Londra apre un nuovo spazio di coworking ogni 5 giorni, mentre a New York ce n’è uno nuovo ogni settimana, quindi è dimostrato che nei grandi centri urbani questo trend è in costante crescita.
I big player come WeWork o Industrious hanno prediletto l’apertura degli spazi di coworking nei centri città o in città regionali per favorire un ampliamento. Inizialmente questa strategia era usata per stabilire meglio il target, ma negli ultimi anni il trend sta cambiando. Negli ultimi mesi in cui il Coronavirus purtroppo è stato una parte integrante delle nostre vite, i proprietari delle aziende hanno iniziato a rivedere la loro flessibilità e a domandarsi se effettivamente un ufficio fisico sia necessario. Tutte le aziende, ma soprattutto quelle italiane stanno cercando delle soluzioni semplici che aiutano a tagliare i costi e ridurre le tempistiche di lavoro. Infatti, gli esperti stanno prevedendo che fino al 30% dei lavoratori agiranno da remoto entro la fine del 2021. Questo trend non solo implementa il concetto di flessibilità, ma mostra anche che il coworking si sta muovendo dalle grandi città alle periferie.
Dal momento che il Coronavirus ha tagliato drasticamente il numero dei pendolari, gli operatori dei centri di coworking stanno cercando di ampliarsi fuori dai grandi centri urbani per nuovi progetti di espansione. Questo nuovo trend ha già avuto inizio: compagnie come Bizspace e IWG’s Regus hanno già aperto diversi uffici in zone periferiche. Per esempio, Regus ha già aperto 5 spazi alla periferia di Dublino, in zone residenziali abitati da famiglie.
Come spiegato prima, questo fenomeno è stato accelerato soprattutto dall’avvento del Coronavirus. Ma già moltissime aziende la cui sede centrale si trova nel centro di una metropoli hanno deciso di aprire dei piccoli uffici in zone strategiche fuori dal centro. Questo fenomeno si chiama “hub-and-spoke”, e gioca a vantaggio della flessibilità nei confronti del singolo lavoratore. Secondo dei trend recenti, la maggior parte dei lavoratori che durante l’epidemia di Coronavirus hanno operato da casa, mostrano di voler accedere permanentemente ad uno spazio di coworking piuttosto che nel classico ufficio.
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