Si sente dire spesso che gli spazi di coworking sono in ascesa, ma precisamente quanto guadagnano?
Secondo deskmag.com, almeno il 90% degli spazi di coworking genera profitti se rispettano delle condizioni: devono avere più di 200 clienti, esistono da più di un anno, e non sussidiano le loro operazioni ad altre aziende. In realtà, questi non sono gli unici fattori che contano, ma ovviamente esistono tantissime altre variabili, come per esempio la struttura, la sua posizione, il marketing, il targeting etc. Da tre anni a questa parte, le percentuali di profitti degli spazi di coworking (in media) sono rimaste circa le stesse: il 43% dei coworking space sta effettivamente generando profitti, il 33% ha raggiunto il breakeven point, e circa il 27% è in perdita.
Allo stesso modo, anche il rapporto tra i modelli di core business non è cambiato molto. L’83% sono imprese “a scopo di lucro” e il 12% opera come società ONG. Inoltre, i due terzi degli spazi di coworking devono essere autofinanziati, e non ricevono aiuti finanziari. I guadagni di uno spazio di coworking aperto da meno di un anno o sono in perdita, o si stanno approcciando verso il breakeven point. Questa situazione è normale perché ci vuole un po’ di tempo per far decollare il proprio coworking space, senza contare la fatica di crearsi una nuova cerchia di clienti. Ricordiamo che non è così semplice aprire uno spazio di coworking: bisogna innanzitutto trovare la struttura giusta, che comprende un’infinità di stanze, un open space, cucina, bagni e quant’altro; il tutto in una zona che preveda dei servizi accettabili, possibilmente vicino al centro finanziario della città obiettivo. Ottenere un cliente non è facile come per un negozio di vestiti: se hai un cliente in un coworking space è perché quest’ultimo ha deciso di firmare un contratto di almeno un mese.
Gli spazi che hanno una rendita alta, hanno iniziato il business affittando degli uffici (il 37%). Nonostante questo, gli ultimi trend hanno mostrato che gli stessi proprietari di ogni spazio di coworking sta cercando di differenziarsi dagli altri: alcuni investitori hanno deciso di affittare un bar o una caffetteria per trasformarla in uno spazio di coworking, preferendo questa impostazione a quella classica di ufficio. Al momento, circa il 60% degli spazi di coworking esistenti sono creati sulla base di uno spazio tradizionale, ma i trend futuri del coworking mostrano un approccio sempre più di nicchia e ricercato. Per esempio, se un proprietario sta cercando di targetizzare i suoi clienti ai lavoratori che operano nel mondo del food, un must è sicuramente quello di avere una cucina molto spaziosa e una “biblioteca” con libri di cucina.
Inoltre, i trend attuali mostrano che sono più redditizi i coworking space ben radicati nella città obiettivo, con 3 o più sedi all’interno di una zona. Per quanto riguarda gli spazi interni di coworking, non ci sono differenze sostanziali tra gli uffici condivisi che presentano anche grandi scrivanie condivise, piuttosto che una singola scrivania per ogni persona. Ad ogni modo, la fetta più grande di profitto va agli spazi di coworking situati in grandi città, dove questa impostazione di lavoro è più radicata. Il 55% di spazi condivisi che hanno un profitto maggiore, sono situati nelle città con più di 1 milione di abitanti. A differenza degli anni precedenti, se uno spazio di coworking è redditizio o meno dipende difficilmente dal fatto che ci siano troppi, appena sufficienti o troppo pochi spazi di coworking nella zona. Uno spazio in genere può aspettarsi di incontrare una situazione molto più difficile solo se agisce come un pioniere nella sua zona, senza nessun concorrente.
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