5 motivi per cui il coworking aumenta i guadagni e rende produttivi

I coworking contribuiscono ad incrementare la produttività dei lavoratori, è dimostrato:

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Quando finisce la settimana? Il venerdì alle 10.19 del mattino, secondo quanto riporta un sondaggio di Budget riguardo ai lavoratori nel Regno Unito. A causa della stanchezza, delle continue distrazioni dei social e della soglia di attenzione che sta progressivamente diminuendo, la concentrazione negli uffici è diventata veramente effimera. Di media, il 70% dei professionisti si sente distratto al lavoro, e il 16% ha dichiarato invece di sentirsi distratto tutto il tempo.

Questa situazione ha delle consistenti ripercussioni in termini sia economici che umani. Basti pensare che, negli Stati Uniti, la scarsa produttività dei dipendenti causa perdite fino a $650 miliardi ogni anno, causando perdite alle aziende e stress, frustrazione e scarso entusiasmo dei lavoratori. Come invertire questo processo e trasformarlo in un circolo virtuoso? C’è una soluzione semplice e a portata di mano: ricorrere all’utilizzo degli spazi di coworking.

Grazie ad una combinazione di fattori psicologici e ambientali, lavorare negli uffici condivisi sembra avere un impatto incredibilmente positivo sui professionisti e sulla loro produttività. Scopriamo insieme perché.

• I coworking provvedono a tutte le esigenze del lavoratore, che può concentrarsi in zone tranquille e silenziose alternando, secondo i suoi ritmi, le pause negli spazi condivisi. Crescono così soglia di attenzione, motivazione e voglia di fare.
• Si mettono in atto le dinamiche dell'”effetto branco”. È nella natura umana adattarsi e imitare i comportamenti delle persone che ti sono accanto: se sei circondato da manager e professionisti che lavorano concentrati, sarai spinto a fare altrettanto.

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• Il coworker dà maggiore significato al suo lavoro. Nei coworking ci sono professionisti di diversa natura e provenienza, questo limita la competizione e la rivalità tipica degli uffici tradizionali e valorizza l’operato del singolo.
• Si rafforza l’identità professionale: il lavoratore ha maggiori occasioni di parlare delle proprie attività e descrivere i propri obiettivi se si trova in un ecosistema diverso da quello di appartenenza.
• Autonomia sì, ma non libertà assoluta. A differenza, per esempio, del lavoro da casa, in cui il lavoratore gode di fin troppa libertà e potrebbe non sfruttare in maniera efficiente il proprio tempo, in un coworking comunque vi è una struttura di supporto, un clima e una scansione del lavoro che favoriscono disciplina e motivazione.

Tutte queste affermazioni sono confermate da studi e ricerche effettuate negli ultimi anni. Per esempio, uno studio di  Deskmag and Deskwanted effettuato su scala globale riporta che, da quando lavorano in uno spazio di coworking:

• 74% dei coworkers sono più produttivi,
• 86% hanno un business network più sviluppato,
• 93% hanno fatto crescere i propri social network,
• Oltre 2/3 si sentono più creativi, collaborativi e volonterosi di partecipare a progetti
• 1/3 ha riportato un aumento dei guadagni.