Bonus per beni strumentali immateriali, investimenti tecnologici per il lavoro agile e processi in ottica green
Nell’ultimo anno si è sempre più parlato di trasformazione digitale, ovvero il processo di integrazione e implementazione delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti del business. Un processo che comporta cambiamenti sostanziali non solo a livello di tecnologia, ma anche di cultura, operazioni e valori. Le aziende oggi, per rimanere al passo, devono sapersi reinventare, trasformando radicalmente tutti i loro modelli e processi e sfruttando al meglio le tecnologie emergenti.
La pandemia ha contribuito a velocizzare questo processo di digitalizzazione, costringendo le imprese ad adeguarsi al nuovo paradigma. Servizi finanziari, strumenti di video-conferenze, marketing on-line e piattaforme di vendita sul canale dell’e-commerce: queste le principali tecnologie che le aziende hanno sviluppato durante l’emergenza sanitaria, per continuare a distribuire i loro servizi o prodotti e rimanere in contatto con i clienti.
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Trasformazione digitale: previsti incentivi da 18,4 miliardi
La digitalizzazione è infatti una delle voci principali del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica, provocata dal Covid-19. Recentemente fa il Governo ha trasmesso al Parlamento il testo del Pnrr. Alla missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” vanno 43,6 miliardi di cui, 10 per la Pubblica Amministrazione, 27, 5 per la competitività del sistema produttivo, 6, 1 per il turismo e la cultura e 18, 46 miliardi agli incentivi fiscali per la Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 4.0 è stato pensato dal Ministero dello sviluppo economico per favorire le imprese italiane che decidono di investire nel processo di digitalizzazione. Gli incentivi riguardano soprattutto i cosiddetti beni strumentali immateriali: software, applicazioni e piattaforme. Ma ci sono altre due direttrici sulle quali si focalizzano gli incentivi da parte del Governo: realizzazione o rigenerazione di processi e prodotti in ottica green e investimenti tecnologici per lo sviluppo del lavoro agile.
Lo smartworking è diventato la nuova realtà e sono già 7 milioni su 22 milioni di occupati i mobile workers in Italia. Molte le multinazionali che hanno adottato questo modello di lavoro. In questo scenario anche gli spazi di coworking stanno assumendo un ruolo centrale: ambienti dove è possibile lavorare da remoto, senza rinunciare alla socialità, grazie alla presenza di una community. Questi spazi flessibili si adattano alle esigenze dei clienti offrendo una gamma variegata di servizi e dotazioni. Tra queste le lavagne interattive multimediali (LIM), le stampanti multifunzione e la domiciliazione annuale: un servizio che permette di avere i vantaggi di un ufficio vero, senza sostenerne i costi di gestione. In passato l’ufficio virtuale era un servizio richiesto soltanto da multinazionali che avevano bisogno di una presenza in Italia. Oggi, invece, è utilizzato anche da professionisti e start-up che ne apprezzano i benefici e la flessibilità.
Flexworking, a due passi dal Duomo di Milano e con spazi a misura d’uomo, rappresenta un’ottima alternativa al lavoro da casa e offre il servizio di domiciliazione. Contatta il nostro spazio di coworking al numero 02.87226977, invia una mail a info@flexworking.it o visita il nostro sito www.flexworking.it. Inoltre il nostro team specializzato di toBiz Agency, potrà aiutarti nello sviluppo del tuo business e nell’innovazione della tua immagine nel mondo digital.