Il nuovo indice di Cushman & Wakefield utilizza le metriche immobiliari ed economiche aiutando ad identificare i mercati dove si prevede un maggiore sviluppo nel futuro del coworking
Milano, che non rientra nella top 10 della graduatoria, risulta meno dinamica rispetto alle maggiori città Europee. Ma non per questo meno interessante. L’assorbimento per spazi flessibili è passato dal 2% a circa il 10% dell’assorbimento totale negli ultimi tre anni. I proprietari immobiliari devono ripensare velocemente il design ed il layout degli immobili per adattare lo spazio ai nuovi requisiti degli inquilini.
Cushman & Wakefield presenta il report European Coworking Hotspot Index che approfondisce il tema del coworking e degli spazi flessibili nel settore degli uffici dal punto di vista della domanda, suggerendo il futuro del coworking nelle città .I fattori chiave alla base della crescita degli spazi flessibili e/o coworking sono strettamente legati alla crescita dell’economia digitale, all’attività imprenditoriale e ai requisiti di flessibilità. L’indice realizzato da Cushman & Wakefield misura i fattori che possono favorire la domanda per spazi flessibili.
Il futuro del coworking nelle città
La rapida espansione degli spazi di coworking o in generale di spazi “flessibili” negli ultimi anni ha creato effetti dirompenti nel settore globale degli uffici tradizionali. Il report fornisce una fotografia del settore oggi e illustra quelli che potrebbero essere i driver della crescita futura e il futuro coworking nelle città.
Cushman & Wakefield stima che oggi lo stock globale di spazi per coworking, serviced office e spazi uffici flessibili sia pari a 11 milioni di mq. Londra è la città più attiva con il maggiore stock di spazi flessibili (1,1 milioni mq) in Europa. Pari al 4,6% dello stock uffici totale della città. Inoltre, Londra e New York insieme rappresentano il 22% dello stock globale di spazi flessibili
In Italia lo stock di uffici “flessibili”è ancora una piccola percentuale del totale. L’1,1% a Milano e 0,4% a Roma, ma l’assorbimento è in rapida crescita in entrambe le città. La quota per questo tipo di spazi sul totale dello stock è inferiore rispetto alle altre grandi città Europee ma l’assorbimento di spazi “flessibili” negli ultimi 2 anni è cresciuto esponenzialmente. Il futuro del coworking nelle città è quindi tutto da scoprire.
La città di Milano, pur non rientrando tra le prime 10 location, presenta interessanti prospettive in termini di sviluppo di spazi flessibili a destinazione uffici. I principali fattori che favoriscono questa crescita sono rappresentati dalla dimensione del mercato, il livello dei canoni di locazione, la durata dei contratti e l’elevata presenza di società che operano nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.
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