La rivincita del mercato di nicchia: il valore della comunità e della diversificazione
Un quadro generale
È ormai appurato come negli ultimi anni la richiesta di spazi lavorativi flessibili sia in forte aumento. Le ricerche infatti rivelano come, entro il 2022, gli spazi di coworking ammonteranno a 30 000 nel mondo, raggiungendo inoltre un totale di 5 milioni di membri. Queste sono le cifre che emergono dal 2018-2022 Global Coworking Forecast, ricerca rilasciata lo scorso dicembre da Emergent Research e Global Coworking Unconference Conference.
Di queste realtà, che stanno quindi prendendo sempre più piede, le più interessanti risultano essere quelle focalizzare su servizi su misura. Come infatti avviene in quasi tutti i campi, grandi multinazionali offrono il medesimo servizio o prodotto in diversi Paesi, con soluzioni e design omogenei o che poco differiscono dallo standard proposto nel mondo. Da questo non è esente il campo del coworking, dove aziende internazionali spesso offrono spazi ampi ma standardizzati e spersonalizzati, in cui ci si sente più estranei o ospiti che membri di una community.
La parola agli esperti
È qui che gli spazi di coworking di piccola scala entrano in gioco per colmare la lacuna del mercato. In un’intervista a Allwork.space, Steve King, socio di Emergent Research, ha parlato ampiamente della crescita dei coworking nel mondo, oltre che della loro differenziazione e punti di forza. Alla domanda circa come i piccoli spazi di coworking si inseriscano in questo panorama in continua espansione, Steve King è stato chiaro. Con la costante crescita della realtà del coworking e il riconoscimento del suo valore in ambito professionale e globale, è logico pensare che realtà di nicchia, specializzate e più accoglienti, andranno sempre di più ad affermarsi in tale contesto.
“Si può prendere la produzione della birra artigianale come analogia: l’80% del mercato americano è diviso tra due compagnie di birra, ma i birrifici artigianali sono passata dal 5% al 20% del mercato, in termini di ricavi, in soli 10 anni. Tutto ciò è visibile anche nel coworking. Ci sono molte persone che non vogliono la versione standard o semplicemente più diffusa di una cosa (…). Per questo motivo vedremo i piccoli spazi di coworking crescere sempre di più, forti della loro diversificazione rispetto ai rivali e del grande senso di comunità spesso coltivato all’interno di essi.”
La rivincita dei “deboli” sui “forti”: l’esempio in centro a Milano
Insomma, è l’inizio di una battaglia tra Davide e Golia e, in definitiva, l’approccio flessibile e su misura degli operatori di piccola scala potrebbe minare il dominio dei coworking più grandi e diffusi. Flexworking è l’esempio perfetto di queste realtà che stanno sempre ottenendo maggior credito nel mondo professionale. Il coworking, situato a pochi passi da Piazza San Babila, si pone infatti come caso emblematico di ciò che questi spazi si propongono di fare. Una community unita e professionalizzante, spazi dedicati alla formazione e ad eventi, servizi all’avanguardia… e il tutto in centro a Milano, quindi armoniosamente connesso con la realtà frenetica della metropoli, ma anche con i suoi quieti angoli storici, come la via dove lo spazio è inserito, Via Cerva.