In virtù dei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, gli spazi di coworking stanno prendendo sempre più piede, anche nei luoghi di vacanza. Come mai?
I vantaggi del coworking
Gli spazi di coworking si pongono come luoghi ibridi, tra lavoro e socializzazione, dove condividere spazi e darsi i propri ritmi pur mantenendosi focalizzati sugli obiettivi e le scadenze. Per tale motivo essi risultano la soluzione ideale anche per chiunque voglia evadere da una routine usurante e monotona, dedicando tempo a sé o alla propria famiglia, senza però tralasciare il lavoro. I coworking si stanno per tal motivo diffondendo sempre più in mete turistiche affermate, dalla mozzafiato isola di Bali, Indonesia, con l’elitario Coworkparadise, fino a raggiungere realtà italiane, come quella pugliese, più specificatamente quella di Nardò (BA), dove è da poco possibile lavorare in spiaggia grazie a un alternativo spazio di coworking.
Questo è il risultato diretto della digitalizzazione del lavoro, oltre che dell’avvento di carriere che richiedono semplici strumenti (come un PC connesso ad Internet) e che non hanno un orario lavorativo fisso. Tutto ciò, grazie alla flessibilità acquisita, contribuisce a migliorare l’equilibro tra vita privata e lavorativa, oltre che facilitare l’evasione dallo stress urbano e aziendale. Gli spazi di coworking, oltre a favorire tutto ciò, consentono anche di entrare in contatto con persone e di instaurare rapporti utili a fine lavorativo: questo è amplificato in situazioni di mobilità, in quanto subentra la maggiore possibilità di entrare in contatto con individui di diversa nazionalità e bagaglio culturale, il cui differente punto di vista può fornire stimoli e incrementi di produttività e creatività.
Le critiche e la realtà dei fatti
Una critica spesso mossa nei confronti del lavoro da remoto è la perdita del confine tra vita lavorativa e vita privata: la pratica del coworking in vacanza potrebbe quindi essere concepita come scelta stacanovista ed eccessiva, una soluzione solo apparente che porta gli individui a non vivere più le ferie in maniera appagante. Inoltre, essendo ancora predominante in Italia l’idea di lavoro come pratica che richiede una posizione e un orario lavorativo fissi, questa attività viene spesso concepita come meno credibile e professionale, sebbene si stia sviluppando velocemente in tutto il mondo. Tale presa di posizione, tuttavia, pare stia diventando meno rigida nel tempo: secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, infatti, il 30% delle aziende italiane risulta favorevole al lavoro da remoto attuato dai cosiddetti “nomadi digitali”, che stando a recenti stime diventeranno circa un miliardo nel mondo entro il 2035. Per quanto riguarda la caduta della barriera tra vita professionale e vita privata, è evidente in diversi campi come le parti di tale dicotomia siano sempre più interconnesse e sfumate, e di come lo saranno ancor di più in futuro.
Indipendentemente dalla propria opinione a riguardo, è infatti indubbio che il concetto di lavoro si stia modificando nel tempo, e di come possa diventare difficile definirlo se ci si ostina a osservare i relativi fenomeni con una mentalità propria dell’era precedente a Internet. La pervasività e diffusione di quest’ultimo ha infatti portato a modificare il paradigma vigente di molte realtà lavorative, ben più flessibili rispetto al passato ma anche “always on”, in costante attività. Se da una parte, per molti, non risulta quindi più fattibile smettere completamente di lavorare quando si va in vacanza, dall’altra risulta invece possibile decidere dove e quando farlo, in virtù della flessibilità e dell’ubiquità lavorativa offerta da Internet, principi che sono poi i capisaldi proprio delle attività di coworking.
Un esempio milanese: tra centralità e innovazione
Noi di Flexworking ci poniamo in quest’ottica innovativa, offrendo un’oasi di tranquillità nel caos della giungla urbana. Il nostro spazio di coworking ha fatto della sua posizione centrale il suo elemento cardine, ponendosi così a stretto contatto con le principali realtà della moda, del design e dello shopping milanesi, come via Montenapoleone, via Durini e Corso Vittorio Emanuele II.
La vicinanza a luoghi di interesse non deve però spaventare: entrando nella storica via milanese di via Cerva, incorniciata da fragranti gelsomini in fiore, vi ritroverete immersi in un silenzio che vi farà dimenticare di essere a pochi passi da Piazza Duomo. Quale soluzione migliore per coniugare, senza stress, una visita della città meneghina e le incombenze lavorative?