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Lo smart working si è rivelato una risorsa molto importante anche per la riduzione delle emissioni. I dati sono stati prodotti da uno studio legato all’impatto ambientale del lavoro smart. In particolare nelle città di: Roma, Torino, Bologna e Trento nel periodo compreso tra 2015 e 2018. Al termine delle ricerche si è giunti ad un’impressionante conclusione. Infatti, pare che ogni persona che ha lavorato per almeno due giorni alla settimana da casa, circa 100 giorni all’anno, ha evitato l’emissione di 600 kg di anidride carbonica nell’arco dei 12 mesi. Parliamo addirittura del 40% di emissioni in meno e di un ingente risparmio di tempo, 150 ore e di km percorsi con l’auto.
L’indagine condotta dai ricercatori di Enea si è interessata ad un campione di 3.397 cittadini, facenti parte di 29 amministrazioni pubbliche presenti sul territorio del Bel Paese, che hanno inserito giornate di lavoro da remoto tra il 2015 e il 2018. Roberta Roberto, ricercatrice Enea del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili, nonché co-autrice dell’indagine ha rivelato un’impressionante realtà. “Nel nostro Paese circa una persona su due possiede un’autovettura. Vale a dire 666 auto ogni 1000 abitanti. Un dato che pone l’Italia al secondo posto in Europa per il più alto tasso di motorizzazione, dopo il Lussemburgo”.
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Se pensiamo ai trasporti in Italia non possiamo far altro che evidenziare alcuni fattori negativi che essi comportano. Questi, infatti, sono responsabili del 25% delle emissioni totali, sul territorio nazionale, di gas ad effetto serra, di cui la maggior parte, il 93%, proviene dal trasporto su gomma. Successivamente è stato studiato un campione di 1.269 lavoratori agili della pubblica amministrazione nelle quattro città sopra menzionate.
Si tratta di persone che per effettuare le tratte casa-lavoro scelgono di servirsi del proprio mezzo a combustione interna. Secondo i risultati ottenuti dalle ricerche, ogni giorno di smart working riuscirebbe ad evitare circa 6 kg di emissioni in atmosfera di CO2 e risparmiare 85 MJ di carburante per lavoratore. L’analisi dell’Enea ha, inoltre, sottolineato una sensibile riduzione di ossido di azoto a persona al giorno (da 14,8 g di Trento a 7,9 g di Torino), di monossido di carbonio (da 38,9 g di Roma a 18,7 g di Trento), di Pm10 (da 1,6 g di Roma a 0,9 g di Torino) e di Pm2,5 (da 1,1 g di Roma e Trento a 0,6 g di Torino).
Seguendo le stime ricavate dalle persone prese in osservazione dall’Enea si è giunti a diverse conclusioni. In particolare si è stimato che in Italia vengono percorsi, in media, 35 km al giorno per giungere sul posto di lavoro. Con una durata del viaggio di 1 ora e 20 minuti. Roma, però, si è classificata al primo posto, in quanto città critica, infatti i lavoratori trascorrono circa 2 ore al giorno sul proprio veicolo per arrivare sul posto di lavoro.
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