Coworking: il panorama italiano

Si sente parlare molto di coworking, ma effettivamente quanto è diffuso in Italia?

I lavoratori sicuramente hanno sentito parlare spesso di coworking, del suo sviluppo e dell’ampia diffusione americana, che è destinata ad attaccare anche l’Italia. Ma nel 2020 effettivamente è così diffuso come metodo di lavoro? Quanti spazi di coworking ci sono? Ma ancora più importante: è vero che le aziende si stanno concretamente mutando rivolgendosi sempre di più ai coworking space per i suoi lavoratori? Sicuramente l’epidemia che ha scosso le basi dell’economia mondiale ha contribuito ad un movimento verso coworking, smart working e flex working, quindi la conversione e l’aumento del settore del coworking è stato reso molto più rapido. I primi spazi di coworking italiani sono stati aperti appena dieci anni fa, sulla scia degli Stati Uniti che hanno aperto i primi spazi di coworking cinque anni prima.

Nel 2010 si potevano contare appena 10 spazi di coworking popolati principalmente da liberi professionisti o giornalisti freelance, che avevano la libertà di poter decidere il loro posto di lavoro. Ora la situazione è cambiata: gli spazi condivisi sono circa 700, diffusi nella maggior parte delle città italiane. Gli spazi contemporanei non ospitano solo liberi professionisti, ma anche start up, interi settori di un’azienda oppure task force. Inoltre, è possibile anche “noleggiare” la sala riunioni per la mattinata o addirittura ad ore, senza poi pensare a riordinarla o alla pulizia. Non è possibile tenere conto di tutti gli spazi di coworking italiani per diversi motivi.

Il primo motivo è che essendo un campo nuovo, è molto variegato, formato da realtà diverse tra di loro. Gli spazi di coworking potrebbero essere grandi 50 come 5000mq, bisogna verificare se occupano una nicchia, e in quel caso, capire in quale. Allo stesso modo, essendo un campo così nuovo non dispone di dati e statistiche troppo attendibili. Nonostante la crisi, anche quest’anno è stato ottimo nel 2020. Le nuove aperture dell’anno sono 40, situate maggiormente nel nord Italia. La regione che ha più spazi di coworking è la Lombardia con circa 200 coworking space, poi abbiamo Veneto, Emilia Romagna e Piemonte che ne hanno circa 50 a testa.

Un trend in crescita mostra che gli spazi di coworking sono in crescita anche al sud e nelle isole: dal 2018 fino ad ora sono stati aperti 134 spazi, che stanno riempiendo il gap esistente. La maggior parte degli spazi del sud e delle isole sono in Puglia e Sicilia, mentre Campania e Calabria si stanno pian piano aprendo al settore. Senza sorprese, la città con più spazi di coworking è Milano, che conta quasi 100 spazi attualmente attivi. Al secondo posto abbiamo Roma, con 60 coworking space operanti. Seguendo questo trend, sono sempre di più le aziende che propongono offerte di lavoro da remoto oppure legate agli spazi di coworking, quindi non è una sorpresa di questo aumento di coworking space. Al terzo posto c’è Torino, che conta 25 spazi.

Se vuoi avere maggiori informazioni su servizi e prezzi di Flexworking contattaci al numero 02.87226977, inviaci una mail a info@flexworking.it o visita il nostro sito per maggiori informazioni.

Post Your Thoughts

Related Posts
Quale sarà il futuro dello smartworking? Il coworking è la risposta

Quale sarà il futuro dello smartworking? Il coworking è la risposta

  Con l'avvento della pandemia di Covd-19, si è assistito a una radicale ridefinizione del…

La sala riunioni rimarrà sempre all’avanguardia: eccone i motivi

La sala riunioni rimarrà sempre all’avanguardia: eccone i motivi

La sala riunioni è un luogo di incontro che non tramonterà mai Le sale riunioni…

Ecco le prospettive per il settore del coworking nel 2023

Ecco le prospettive per il settore del coworking nel 2023

La pandemia di Covid-19 ha sicuramente portato grossi cambiamenti nel mondo del lavoro. Gli spazi…

Close

Fast check-in

Would you like to see our space before joining? Come and visit our coworking space. Please fill out the form and our manager will get back asap.

Riceverai una e-mail di conferma una volta cliccato su invio. In caso contrario, controllare la cartella di spam e contrassegnare l'e-mail come sicura